Recensione Terroni Orto Parisi

Recensione Terroni Orto Parisi

Terroni di Orto Parisi, la forza primordiale della terra

Continuo il mio viaggio tra le fragranze di Orto Parisi, e oggi vi parlo di Terroni, una creazione che celebra l’essenza più autentica e viscerale delle nostre radici, letteralmente ancorate alla terra. Alessandro Gualtieri, con il suo genio olfattivo, ha voluto raccontare attraverso questa fragranza la connessione profonda tra l’uomo e il suolo, evocando un legame antico e indissolubile.

La storia dietro Terroni, il richiamo delle origini

Il nome stesso della fragranza, Terroni, è volutamente provocatorio e carico di significato. È un termine che in passato ha avuto una connotazione dispregiativa, ma che qui viene reinterpretato e riappropriato come simbolo di orgoglio e identità.

Gualtieri ha voluto rendere omaggio alla forza primitiva della terra e all’importanza di riscoprire il senso di appartenenza alle proprie origini. In Terroni si respira l’odore del vulcano, della terra bagnata, delle zolle smosse, ma anche della fertilità e della vita che da essa scaturisce.

Probabilmente, una delle ispirazioni del naso è stata proprio il Vesuvio, associato al nome dato alla fragranza!

Terroni, una bottiglia che racconta il cuore della terra

Come ogni fragranza di Orto Parisi, anche Terroni non si limita all’olfatto ma si racconta anche visivamente attraverso la sua bottiglia. Il vetro scuro ricorda i colori profondi e intensi della lava vulcanica, mentre il tappo in metallo arrugginito, decorato con un’incisione su pelle conciata, richiama la durezza e la solidità della terra stessa.

La confezione è essenziale e cruda, proprio come il messaggio che il profumo vuole trasmettere: un ritorno all’essenza, senza orpelli né artifici, con un’attenzione maniacale ai dettagli.

Il profumo: un abbraccio terroso e ardente

Terroni è una fragranza intensa e audace, che si rivela poco a poco. È come affondare le mani nella terra calda e sentirne il respiro.

Vediamo di seguito le note percepite, percepite perchè come al solito non sono rivelate al pubblico per nostra sfortuna. Sicuramente le note vulcaniche sono le padroni della fragranza, sentori di terra bagnata e cenere caratterizzano l'apertura. Spezie e note legnose possono essere identificate poco dopo lo spruzzo. Possibili note floreali seguono, probabilmente a ricordare fiori selvatici o piante vulcaniche. Infine il cuoio è un'altra nota percepibile, che infonde un aspetto mistico alla fragranza.

Profumi simili a Terroni

Se amate l’intensità e la connessione profonda con elementi primordiali, potreste trovare affascinanti anche altre fragranze con caratteristiche simili:

  • Fumidus di Profumum Roma: una fragranza che racconta il fuoco e il fumo, con note di whisky torbato e legno bruciato.
  • Black Afgano di Nasomatto: un profumo altrettanto audace e oscuro, che esplora la profondità del legno e del fumo.
  • Enigma Oud Edition di Roja Parfums: un’esperienza olfattiva che unisce il calore della terra al mistero dell’oud.

Terroni non è solo un profumo, ma una dichiarazione di identità e appartenenza. È la fragranza di chi non ha paura di tornare alle proprie origini e affondare le radici in ciò che conta davvero.

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L'immagine della boccetta di Terroni


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